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La sezione è aperta il primo e il terzo sabato del mese, dalle ore 16:00 alle 17:30.

 

 

 

 

 

 

 

 


 



Sono attive le iscrizioni al corso per gli esami finalizzati ad ottenere la patente di radioamatore, per informazioni scrivere a: Demetrio L. Cuzzocrea  iu8fvn.


I nostri migliori auguri a I8SUD Bruno Surace per i suoi 50 anni di iscrizione all'ARI.

I8SUD - 50 anni ARI

 

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Radio Rivista Luglio 2019 parla di noi

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La storia di Marconi è la nostra storia

GUGLIELMO MARCONI nacque a Bologna il 25 aprile 1874, da papà Giuseppe e dalla di lui seconda moglie, Annie Jameson, protestante; dalla mamma ereditava la tenacia e la perseveranza, oltre la conoscenza della lingua inglese; dal padre una ferrea volontà ed il senso degli affari. All'età di 7 anni entrò nell'Istituto Cavallero di Firenze e nel 1885 all'Istituto Nazionale di Livorno, dove la famiglia si era nel frattempo trasferita. Sempre a Livorno GUGLIELMO ebbe cultura religiosa presso la locale Chiesa Valdese, ove venne "confermato" (la cresima per il rito cattolico) nell'aprile del 1892; la madre aveva messo infatti per condizione, prima di sposarsi, che i figli fossero allevati nella fede protestante; ed infatti poi GUGLIELMO sposerà in prime nozze l'irlandese Beatrice O'Brien, anch'essa protestante. Autodidatta, appena diciottenne sentì nascere in sé (lo scrive lui stesso) una irresistibile vocazione verso la fisica e l'elettricità'. Allievo a Livorno dei professori Vincenzo Rosa e Giotto Bizzarrini, acquisì da essi una più rigorosa mentalità scientifica in un momento particolarmente importante per l'indirizzo delle sue ricerche. Gli erano ben note le idee e la teoria di MAXWELL, le esperienze di HERTZ, RIGHI, CALZECCHI-ONESTI, BRANLY. Nell'estatedel 1894, quando la famiglia Marconi si recò in vacanza nelle montagne del biellese (vicino a Torino), il giovane GUGLIELMO ebbe modo di riflettere sulle ricerche scientifiche di HERTZ e pensò di usare le onde hertziane a scopi di comunicazione. Questa fu la magnifica intuizione di MARCONI, alla quale nessuno era arrivato, nessuno aveva minimamente pensato. Nell'autunno successivo, nella villa di Pontecchio presso Bologna, il giovane ventenne trasformò il granaio in laboratorio, lavorando notte e giorno tra rotoli di filo di rame, sfere di ottone, rocchetti di Ruhmkorff, tasti Morse e campanelli, realizzando i primi rudimentali apparecchi.  I primi deboli segnali riuscirono a superare qualche centinaio di metri; dalla finestra del granaio dove era posto il trasmettitore fino alla collinetta in fondo al giardino ove si trovava il ricevitore, i tre punti della lettera S viaggiavano nello spazio arrivando a destinazione, ed il colono Mignani sventolava un fazzoletto, indicando l'avvenuta ricezione. MARCONI però voleva superare gli ostacoli del terreno e trasmettere tra due punti tra loro non visibili.

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Nuove Tecnologie Digitali



Il protocollo D-Star

 

 

Con l’avvento delle nuove tecnologie digitali, anche in campo radioamatoriale sono stati condotti vari esperimenti e studi che hanno portato alla realizzazione di apparati per operare in modo digitale, come avviene ormai da tempo nella telefonia mobile.I primi studi in tal senso sono stati condotti dal Ministero delle Telecomunicazioni Giapponese con una ricerca durata circa tre anni grazie al coordinamento dell’associazione dei radioamatori Giapponesi (JARL, Japan Amateur Radio League). Tra i partecipanti al progetto vi furono anche diversi membri di compagnie produttrici di apparati per radiotelecomunicazioni, tra cui anche alcuni rappresentanti della società Icom. Il gruppo di ricerca riuscì nel 2001 a completare questi studi e realizzò uno standard che prese il nome di D-Star.

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