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CHI SONO I RADIOAMATORI?
Oggi vi sono oltre due milioni di radioamatori autorizzati nel mondo con la maggioranza in Giappone e negli Stati Uniti. In Europa il gruppo più numeroso e' quello tedesco, con oltre 70.000 radioamatori seguito dal Regno Unito; in Italia le stazioni autorizzate superano i 40.000.
I Radioamatori sono degli appassionati di radiocomunicazioni, di elettronica e di antenne.
La loro storia nasce con Guglielmo Marconi e si protrae nei decenni successivi, fino ai giorni nostri.
COSA FANNO I RADIOAMATORI?
Utilizzano le loro apparecchiature per comunicare con altri radioamatori sparsi in tutto il mondo.
Sperimentano nuove antenne e nuovi sistemi di comunicazione, dando un importantissimo contributo al progresso tecnologico delle comunicazioni.
Partecipano agli eventi di calamità naturali e non, per dare soccorso e mantenere i contatti. Ciò valeva nel passato, ma è tuttora utile perché spesso nelle situazioni di calamità i primi sistemi che si intasano e cessano la loro utilità sono proprio i mezzi tecnologici più avanzati, come i telefoni cellulari.
Organizzano e partecipano a gare di comunicazione di molti tipi diversi.
DOVE TRASMETTONO I RADIOAMATORI?
A loro sono da sempre assegnate apposite bande di frequenze radio.
In particolare le più utilizzate sono:
Nelle onde corte (HF, High Frequency):
80 metri (3500 – 3800 kHz)
40 metri (7000 – 7200 kHz)
30 metri (10 100 -
20 metri (14 000 -
17 metri (18 068 -
15 metri (21 000 -
12 metri (24 890 -
10 metri (28 000 -
Nelle VHF (Very High Frequency):
6 metri (50,000 -
2 metri (144,000 -
Nelle UHF (Ultra High Frequency):
70 centimetri (430 -
23/24 centimetri (1240 -
12/13 centimetri (2300 -
Nelle SHF (Super High Frequency):
6 centimetri (5650 -
3 centimetri (10 300 -
1,5 centimetri (24 000 -
IN CHE MODO TRASMETTONO?
Il più vecchio sistema di trasmissione era col telegrafo, utilizzando il famoso alfabeto Morse.
Poi s'aggiunse l'AM (Ampiezza di modulazione) che consentiva di parlare ed ascoltare la voce, con un'ottima qualità riproduttiva, quindi la telescrivente, l'FM (modulazione di frequenza) e l'SSB (single side band).
Quest'ultima modalità di trasmissione era ed è molto efficace per le lunghe distanze, perchè a parità di potenza rende molto di più dell'AM, ma in compenso rende molto meno fedele la tonalità della voce. Nelle trasmissioni a voce è il metodo più utilizzato.
COSA SI DICONO I RADIOAMATORI?
A loro è proibito qualsiasi utilizzo pratico e privato delle comunicazioni. Il solo scopo è quello di passarsi dei rapporti sulla qualità della ricezione o di dialogare nel campo delle problematiche tecniche delle radiocomunicazioni.
A tale scopo esistono specifici centri d'ascolto e controllo ed ogni violazione può essere punita e portare all'interdizione delle comunicazioni.
COME SI DIVENTA RADIOAMATORI?
Per poter detenere ed utilizzare apparati di comunicazione è necessario fare un esame e conseguire la relativa patente. Con quella si può fare richiesta di licenza per avere assegnato un nominativo univoco al mondo e trasmettere comunicando con altri radioamatori.
COS'E' IL CODICE ?
E' un elenco di termini abbreviati che sono nati per sveltire le comunicazioni, soprattutto via telegrafo.
Il codice Q è composto da sigle di 3 caratteri. Viene anche normalmente utilizzato nei collegamenti vocali, facilitando così la comprensione tra persone di lingua diversa.
COS' È l' ARI
E' l'Associazione Radioamatori Italiani, fondata nel 1927 da Ernesto Montù (a quel tempo Associazione Radiotecnica Italiana), uno dei primi radioamatori del nostro Paese, Presidente Onorario dell' A.R.I., dall'anno di fondazione sino al 1939, è stato Guglielmo Marconi.
Nel 1950 l' A.R.I. è stata eretta in Ente Morale con Decreto dell'allora Presidente della Repubblica Luigi Einaudi.
L'A.R.I. è guidata da un Consiglio Direttivo, eletto ogni tre anni tra tutti i soci che hanno raggiunto la maggiore età; un componente dello stesso Consiglio è invece nominato dal Ministero delle Poste.
Il Sodalizio cerca di adempiere nel miglio modo possibile agli scopi statutari, nell'interesse dei soci e di tutti i radioamatori italiani. In particolare:
a) pubblica mensilmente Radio Rivista, Organo Ufficiale, su cui appaiono informazioni organizzative e operative di grande interesse per i radioamatori, nonchè articoli tecnici scritti dai radioamatori stessi, alcuni a livello pratico e descrittivo, altri a livello culturale più elevato; i collaboratori sono per lo più radioamatori, che nella vita esercitano le attività più disparate, altre volte tecnici e ricercatori professionisti che non hanno dimenticato di dovere molto al radiantismo.
b) cura la spedizione delle QSL (le cartoline che confermano i collegamenti), direttamente o tramite le Sezioni, per tutti i soci da e per tutti i paesi del mondo.
c) effettua numerosi altri servizi di assistenza, tutela i soci nei riguardi di enti e autorità, e li rappresenta nelle Conferenze internazionali, direttamente o tramite la I.A.R.U. (l'organismo di cui fanno parte tutte le associazione radioamatoriali del mondo, una per ogni stato), difendendo le gamme radiantistiche dalla sempre incombente minaccia di invasione da parte di altri servizi radio.
E' interesse si chi aspira a diventare o di chi è già radioamatore iscriversi all'A.R.I., sia per fruire degli immediati vantaggi che ne conseguono, sia perchè la forza numerica dell'A.R.I. è l'unica garanzia per la conservazione e il progresso del radiantismo italiano.